A poco più di 15 km da Vinci si trova San Miniato, un piccolo borgo arroccato su un colle con millenni di storia alle spalle e che ancora oggi conserva alcuni luoghi antichi che vale veramente la pena visitare. Oltre che per i suoi monumenti, San Minato è famoso anche per il prelibato tartufo bianco ed è proprio in questo borgo che si conservano gli antichi segreti della tradizione tartuficola.

Il nucleo originario della città risale all’VIII secolo ma fu tuttavia sotto Federico II che assunse un ruolo di primo piano divenendo sede del vicario imperiale in Toscana. Lo stesso Federico II nel 1240 fece erigere sul punto più alto della città la Rocca, da cui si può godere di un meraviglioso panorama. Venne distrutta durante la Seconda guerra mondiale e fedelmente ricostruita nel 1958 grazie all’architetto Renato Baldi e all’ingegnere Emilio Brizzi.

Tra i suoi monumenti merita sicuramente una visita la Cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Genesio, conosciuta anche come il Duomo di San Miniato, che affaccia sulla piazza detta Prato del Duomo. Risalente al XII secolo, la cattedrale ha nelle linee architettoniche uno stile romanico e presenta una singolare facciata decorata da ceramiche disposte secondo la forma delle costellazioni dell’Orsa Maggiore e Minore. Sulla stessa piazza affacciano anche due antichissimi edifici: il Palazzo Vescovile, risalente al XIII secolo e che ancora oggi ospita la residenza del vescovo di San Miniato; e il Palazzo dei Vicari imperiali, la cui costruzione risale alla seconda metà del XII secolo.

In Piazza della Repubblica si trova invece il Palazzo del Seminario Vescovile, edificato a partire dal 1650 ed ultimato nel 1713, anno in cui fu inaugurato. All’esterno si possono ammirare splendidi affreschi. Tra le architetture civili da non perdere anche: Palazzo Grifoni, uno degli esempi più cospicui di architettura civile toscana di età rinascimentale; e Palazzo Roffia, nobile costruzione tardo cinquecentesca in stile toscano rinascimentale.

La cittadina è ricca di affascinanti edifici religiosi, tra cui: la Chiesa di San Domenico, forse la più interessante dal punto di vista artistico, caratterizzata dal grande portale al centro della facciata incompiuta e dal chiostro aperto come un loggiato pubblico; il Santuario del SS.mo Crocifisso, costruito tra il 1705 e il 1718 per custodire un crocifisso ligneo dell’XI secolo ritenuto miracoloso e caratterizzato da raffinate decorazioni barocche; il complesso della Chiesa e Convento Monumentale di San Francesco, dove si possono ammirare un gran numero di pregevoli opere d’arte; e la Chiesa di Santo Stefano, in cui spiccano le vetrate a mosaico e gli affreschi di Dilvo Lotti.

Per chi ama andare in giro per musei si segnalano: il Museo Diocesano d’Arte Sacra, allestito nei locali che accoglievano le sagrestie della Chiesa di Santa Maria Assunta e di San Genesio, al cui interno sono custodite una cinquantina di opere provenienti da varie parrocchie della Diocesi; e il MuMe – Museo della Memoria, uno spazio dedicato alle testimonianze della storia più recente della comunità, con particolare riferimento al periodo della Seconda Guerra Mondiale.

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